Il potere della mente: quello "strano" studio scientifico condotto durante le olimpiadi di Lake Placid nel 1980!


Spesso ricevo email di amiche e amici che dopo aver letto il mio penultimo libro "Come Allenare la Mente a Vincere nello Sport", mi domandando come la mente possa fare certe cose e se, al riguardo, esistono delle prove scientifiche...
Di studi scientifici, in rete, ve ne sono moltissimi. Oggi ti parlo di quello "strano" studio scientifico condotto durante le Olimpiadi di Lake Placid nel lontano 1980.
Dove gli scienziati sovietici (forse i primi ad aver applicato tecniche di allenamento mentale nello sport?) riuscirono a migliorare le prestazioni sportive di un gruppo di atleti del 23%, facendoli lavorare solo con specifici esercizi mentali.   


E sottolineo, senza allenare il fisico!

A portare a conoscenza di questo straordinario esperimento di allenamento mentale nello sport, è stato il Dottor Charles Garfield, ex-ricercatore della NASA (ha lavorato al progetto Apollo Undici) e professore presso l'Università della California Medical School di San Francisco.

Garfield, autore di numerosi libri di successo, tra cui "Peak Performance: Mental Training Techniques of the World's Greatest Athletes" (purtroppo solo in inglese), ha spiegato il fenomeno del potere della mente raccontando del famoso esperimento condotto nel 1980 su di un gruppo di atleti sovietici di primissimo piano, che da lì a poco avrebbero gareggiato alle Olimpiadi di Lake Placid.

Questi atleti furono suddivisi in quattro gruppi:
  • al primo fu chiesto di allenarsi solo fisicamente;
  • al secondo fu chiesto di allenarsi fisicamente per il 75% e di affiancare l'allenamento mentale per il restante 25%;
  • al terzo gruppo fu chiesto di allenare fisico e mente in ugual misura, al 50%;
  • all'ultimo gruppo, infine, fu chiesto di fare il contrario del secondo gruppo, allenando solamente il fisico per il 25% e la mente per il 75%.
I risultati della squadra sovietica alle Olimpiadi di quell'anno furono sorprendenti, e il gruppo che ottenne i maggiori successi fu proprio il Gruppo 4, quello che si era concentrato prevalentemente sull'allenamento mentale.
Ma anche gli altri atleti che si erano allenati in percentuale maggiore con le tecniche di allenamento mentale rispetto a quelle fisiche, avevano ottenuto miglioramenti maggiori rispetto al gruppo 1.

Sei rimasto senza parole anche tu?
Credo che a rimanere senza parole siano stati per primi i ricercatori sovietici e poi, a cascata, tutti coloro che sono venuti a conoscenza di questa straordinaria ricerca.

Quegli atleti utilizzarono (ancora una volta la domanda è: per primi? forse non lo sapremo mai) le tecniche di visualizzazione e s'immaginarono vincenti sul podio di Lake Placid. 
  • Nel terzo capitolo del mio libro, spiego come le rappresentazioni interne siano potentissime e influiscano quotidianamente sul tuo umore: nello sport, come nella vita di ogni giorno. 
  • Spiego anche come sia possibile creare internamente delle nuove immagini di se stessi vincenti o mentre si migliorano determinate prestazioni sportive. 
Nel terzo capitolo accenno proprio alle tecniche di visualizzazione e non sono il solo, anche in Italia, ad affermare che con il potere della mente qualsiasi atleta, di qualsiasi disciplina sportiva, è in grado di migliorare le proprie prestazioni sportive (a questo link trovi un esercizio utile, fallo subito).

Questo è solo uno dei tanti studi che dimostrano come l'allenamento mentale migliora le prestazioni sportive. 
Nei prossimi post ti racconterò altre storie e ti fornirò altri studi, nel frattempo, ti annuncio in anteprima che domenica 20 novembre 2016  sarò a San Marino con una conferenza/stage di due ore e mezza (trovi la scheda di presentazione e per iscriverti a questo link). 
Nella conferenza potrai apprendere alcuni dei segreti dell'allenamento mentale nello sport e, soprattutto, praticarli... perché c'è un solo modo per imparare le tecniche di allenamento mentale: PRATICARLE!

Un abbraccio e per qualsiasi domanda, scrivimi a info@giancarlofornei.com - ti risponderò SEMPRE e personalmente.

Giancarlo Fornei









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