Il coach motivazionale Giancarlo Fornei: "Se manca la preparazione mentale, anche battere un rigore diventa un problema! Io avrei chiamato uno come Roberto Re"...



Il coach motivazionale Giancarlo Fornei"Se manca la preparazione mentale, anche battere un rigore diventa un problema! Strano vedere dei giocatori allenati da un allenatore carismatico e preparato come Antonio Conte - anni luce avanti a molti suoi colleghi - andare sul dischetto con quell'atteggiamento spavaldo"!
Sono rimasto senza parole nel vedere alcuni giocatori della Nazionale Italiana di calcio battere i rigori in Germania-Italia in quel modo.

La superficialità e, a tratti persino l'arroganza, di giocatori come Zaza, Pellé e Darmian è stata sin troppo evidente agli occhi di tutti gli italiani.

  • Ma come si fa a calciare un rigore in quel modo?
  • Dov'era la preparazione mentale che permettesse a questi giocatori di calciare il loro rigore con il sangue freddo necessario in una partita che valeva gli accessi alle semifinali?

Molti pensano che calciare un rigore sia solo un fatto tecnico, ma a mio avviso  sbagliano (e molto), perché per calciare un rigore (soprattutto in una situazione di stress simile) conta solo e unicamente la testa. Meglio, la MENTE!

E dire che sino alla lotteria dei rigori la squadra di Conte mi era piaciuta per la grinta e la determinazione che aveva messo in campo nelle varie partite (esclusa quella con l'Irlanda).

Si vedeva che la forte motivazione dell'allenatore era contagiosa: sotto quell'aspetto Conte aveva fatto un ottimo lavoro.
Ma, evidentemente, è venuta meno proprio la preparazione mentale: forse la Nazionale di Calcio Italiana non ha un suo mental coach? La mia è solo una domanda, ma se fosse così, sarebbe veramente grave.

Ormai è evidente a tutti che per vincere nello sport, non basta più allenare le tre classiche componenti: fisico, tattica e tecnica. 


Oggi serve anche la preparazione mentale. 

A questa nazionale sarebbe servita moltissimo. Ma stento a credere che un allenatore come Conte non abbia un suo mental coach. Così come stento a credere che una Federazione importante come quella del calcio, non abbia tenuto conto della variabile mentale (così variabile, appunto) e si sia premunita di portare in ritiro un mental coach esperto e competente.
Giancarlo Fornei? Grazie, ma non scherziamo. 
Io avrei portato uno come Roberto Re, abituato a lavorare già con grandi campioni in molteplici discipline sportive. Ottenendo risultati straordinari. Non credo si possa offendere nessuno se lo considero il migliore in Italia! (Diamo a Cesare quello che è di Cesare).
Purtroppo, lo sport italiano ha ancora qualche problema nell'accettare la figura di un preparatore mentale, di un coach che affianchi l'allenatore tradizionale e lavori solo ed esclusivamente sulla mente di calciatori e atleti.

Troppi, ancora, sottovalutano questa figura. Troppi, ancora, fanno il "fai da sé", improvvisandosi anche mental coach o coach motivazionali.


Questo è il risultato!


Adesso diranno che è stata tutta colpa della "lotteria dei rigori", che un rigore si può anche sbagliare. Ma a costo di diventare antipatico a molti, se sbagliare un rigore è lecito, calciarlo con supponenza è un atto imperdonabile. 

Soprattutto per chi indossa i colori della maglia italiana, di cui dovrebbe avere un po' più rispetto. Che dovrebbe essere onorato di indossare...

Giancarlo Fornei





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